ll Friuli Venezia Giulia vanta cinque siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO, ognuno dei quali rappresenta un tassello fondamentale per comprendere le vicende storiche, artistiche e ambientali della nostra regione: le aree palafitticole preistoriche di Palù di Livenza (Caneva), il sito archeologico e la Basilica della città romana di Aquileia, Cividale del Friuli la capitale del primo ducato longobardo, le splendide Dolomiti Friuliane e la celebre città stellata di Palmanova.
Questa proposta è un invito a trasformare il patrimonio culturale in un’aula senza confini, dove la storia prende vita e si intreccia con l’identità del territorio. Ogni sito può diventare punto di partenza per costruire percorsi didattici interdisciplinari che spaziano dalla storia all’educazione civica, dall’arte alle scienze, valorizzando il patrimonio culturale come strumento di crescita personale e collettiva.
Il Friuli Venezia Giulia è una terra di confine, di lingue intrecciate, di paesaggi che mutano in pochi chilometri — ed è proprio in questa complessità che ha trovato voce una straordinaria produzione letteraria. Poeti, narratori, saggisti, uomini e donne di lettere hanno raccontato questa regione restituendole profondità storica, culturale ed emotiva. Esplorare i luoghi degli scrittori significa avvicinarsi a una geografia interiore, in cui le città, i borghi e le campagne diventano teatro di storie universali. Ecco allora alcuni suggerimenti: dalla Trieste dei classici Svevo, Joice e Saba e dei moderni Rumiz e Magris; alla zona pordenonese di Nievo, Pasolini e oggi di Mauro Corona; fino all’area udinese con l’attualissima Ilaria Tuti e l’indimenticabile passaggio di Ernst Hemingway.
Case museo, archivi letterari, targhe commemorative, biblioteche, caffè storici e festival letterari fanno del Friuli Venezia Giulia una regione viva di parole e di storie. Questi percorsi rappresentano un’occasione unica per integrare la letteratura con la conoscenza del territorio, valorizzando la lingua, le tradizioni e l’identità multiculturale della regione.
In un territorio in cui convivono montagne, colline, pianura e mare, l’arte del “saper fare” si è espressa in forme uniche, legate ai materiali locali, alle necessità della vita quotidiana e alle tradizioni delle diverse comunità. “I percorsi del saper fare” vogliono essere un invito a esplorare i luoghi, i mestieri e le mani che mantengono viva l’anima artigiana del Friuli Venezia Giulia. Un viaggio alla scoperta di botteghe, laboratori, musei e piccoli centri produttivi dove la tradizione incontra l’innovazione.
Attraverso visite guidate, laboratori pratici e incontri con maestri artigiani, le classi potranno entrare in contatto diretto con il patrimonio materiale e immateriale della regione, esplorando il valore del lavoro manuale, della creatività e del sapere tramandato.
Queste esperienze interdisciplinari sono possibili in tutto il territorio regionale partendo da Maniago con i mestieri del fabbro e del coltellinaio, Pesariis con i suoi orologi, la zona della Carnia con i suoi artigiani del legno ma ancora le produzioni di “scarpets” le tradizionali scarpe friulane, i laboratori di liuteria e la produzione di strumenti musicali, l’arte del mosaico e tanto ancora.
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