La struttura è fruibile anche da portatori di handicap motori, essendo PRIVA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE.
Le Sezioni sono introdotte da brevi video. Tutti i cartelli ed i video sono in italiano, inglese e tedesco.
L’importante collezione ornitologica si compone di soggetti imbalsamati, alcuni dei quali rari. I reperti sono disposti in ampie vetrine, suddivisi per areale di nidificazione. Tutti questi uccelli, così diversi per forma e dimensione, trovano un loro spazio in natura, integrandosi nell’ambiente in cui vivono. Immediatamente si ha la percezione di cosa sia la biodiversità.
Si possono osservare specie di uccelli che è ormai difficilissimo incontrare.
Ogni esemplare ha un cartellino descrittivo con tantissime informazioni. Di ogni specie esposta, si trovano complete informazioni su dei PC, col quale, si può anche sentirne il canto.
Per le scolaresche di primo grado, su prenotazione, si possono organizzare delle attività didattiche, con materiali appositamente studiati.
Le visite possono essere condotte anche da guide professioniste.
Con una passeggiata di poche centinaia di metri, le scolaresche possono raggiungere un canneto in riva al lago di Garda. In primavera, durante il periodo degli accoppiamenti, è un’esperienza naturalistica straordinaria.
Fino a pochi decenni fa, il lago di Garda era pieno di pesci. Centinaia di pescatori vivevano di pescato. Oggi non più. Nel Museo, si trova una cospicua collezione di antichi attrezzi per la pesca delle varie e diverse specie di pesci del lago. Dei brevi video, ne illustrano l’utilizzo.
Tutte le specie di pesci presenti nel lago di Garda sono riprodotte a dimensione reale e con il supporto di un PC vengono spiegate le caratteristiche di ogni specie.
Per chi ha tempo, un video illustra le caratteristiche delle tecniche di pesca in uso sul Garda prima dell‘800, che ci sono note grazie al rinvenimento, presso l’archivio dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, di 61 magnifiche “Tavole della Pesca”.
Sono presenti una grandissima quantità di attrezzi, una volta usati nell’attività della caccia. Nell’ambiente antropizzato in cui oggi viviamo, è anacronistico parlare di caccia. Però, non dobbiamo dimenticare che fino agli anni ’60 dello scorso secolo, la caccia ha rappresentato una grande fonte alimentare, soprattutto per le popolazioni rurali.
Prima dell’avvento del turismo, l’economia locale era prettamente agricola. Sono esposti un gran numero di vecchi attrezzi, usati anticamente in campagna.
Il Museo, aperto nel 2009, nasce per ricordare una storica fiera, che si svolge l’8 settembre nel minuscolo paese di Cisano, dal 1840: la Sagra dei Osei di Cisano.
La sagra, essendo legata al mondo venatorio, al giorno d’oggi non ha più tanta importanza. Si fa più per spirito rievocativo, che per sostanza. In passato, fino agli anni ’80 del secolo scorso, era la più impostante fiera di settore nel Veneto. Era un appuntamento annuale, dove gli appassionati delle zone e provincie limitrofe, accorrevano per scambiare o acquistare materiali che servivano all’esercizio venatorio. Per capire quale importanza avesse, bisogna contestualizzare la sagra nel mondo rurale di quell’epoca, quando la maggior parte delle persone che vivevano in questa zona, si alimentava dei prodotti della terra che coltivava, di quello che cacciava o pescava. I negozi, i supermercati e i soldi sono venuti dopo. La sagra negli anni acquisisce grande notorietà, tanto che il 20 settembre 1903 “La Domenica del Corriere”, pubblica la copertina disegnata dal vivo dal pittore Beltrame con la didascalia: La caratteristica fiera di uccelli da richiamo, a Cisano, sul Lago di Garda. Il culmine lo ha raggiunto negli anni ‘80/’90, anche grazie alle sopraggiunte possibilità di trasporto individuale, quando il giorno della sagra il paese era letteralmente invaso dagli appassionati.
Per ricordare questa storica manifestazione, il Comune di Bardolino ha affidato all’Associazione Sagra dei Osei di Cisano la ristrutturazione di un fabbricato, per la realizzazione del Museo Sisàn (Cisano in dialetto).
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